La Risonanza magnetica (MRI) migliora la diagnosi nellŽindividuazione delle microemorragie dopo un trauma cranico
9/10/2015
Tratto da: MedicalxPress
Di: Danilo Dimitri
La Risonanza magnetica (MRI) migliora la diagnosi nell'individuazione delle microemorragie dopo un trauma cranico
L’indagine MRI in pazienti con lesione cerebrale traumatica (TCE) può portare ad una migliore (più precisa) rilevazione delle microemorragie cerebrali, o di microbleeding al cervello. Le micro-emorragie cerebrali si verificano come conseguenza diretta di TBI e possono causare gravi lesioni secondarie. La possibilità di monitorare l'evoluzione delle microemorragie potrebbe fornire informazioni importanti sulla progressione del trauma o sul recupero. Secondo i Centers for Disease Control e (CDC) Centro Nazionale di Prevenzione delle lesioni, circa 1,7 milioni di persone negli Stati Uniti subiscono un TBI ogni anno. Inoltre, l'Istituto di Medicina riferisce che circa il 20/23 % dei membri del servizio militare schierato in Afghanistan e in Iraq hanno subito trauma cranico durante il servizio. "Il TCE è un grande problema per i nostri militari e le loro famiglie", ha detto il dottor Gerard Riedy, MD, Ph.D., capo dell’équipe di neuroimaging presso il National Intrepid, Centro di Eccellenza al Bethesda Naval Hospital di Bethesda, Md. "Abbiamo riscontrato che molti di coloro che hanno svolto servizio militare in zone di guerra è stato coinvolto in un infortunio con TBI, ma molti di loro non sono stati diagnosticati in tempo o correttamente.
Questo ha determinato un ritardo nella cura di queste persone." Per lo studio, il dottor Riedy e colleghi hanno usato in risonanza magnetica la tecnica susceptibility-weighted che offre una migliore sensibilità dell’indagine del sangue e quindi molto sensibile all’individuazione di eventuali emorragie. Il campione utilizzato ha raggiunto un numero di 603 militari tutti con diagnosi di trauma cranico. Il tempo mediano dal momento della lesione all'imaging è stato di circa 856 giorni. Dei 603 militari che hanno partecipato allo studio, il 7 % hanno presentato almeno un occorrenza di microemorragia cerebrale. I pazienti sono stati divisi in quattro gruppi in relazione al tempo accorso dall'infortunio, che variava da meno di tre mesi per più di un anno.
I risultati mostrano che coloro che sono stati esaminati un anno dopo l'infortunio hanno un’evidenza molto più bassa di microemorragie cerebrali rispetto a quelli che sono stati sottoposti a scansione entro i 12 mesi dal trauma cranico. L’evento microemorragico è presente nel 24 % del personale militare, che è stato esaminato entro i tre mesi dall’infortunio, contro il 5,2 % dei militari che sono stati esaminati un anno dopo l’infortunio. I ricercatori attribuiscono questo dato a cambiamenti cellulari relativi ai depositi di ferro nel cervello che aumentano col passare del tempo, il che rende più difficile l'individuazione delle microemorragie. "L’individuazione precoce delle microemorragie cerebrali può aiutare a spiegare i sintomi clinici di acuta TCE e identificare la gravità del danno cerebrale", ha detto il dottor Riedy. "Crediamo che l'accesso alla RM nel campo militare faciliterebbe l'individuazione precoce di TCE, fornendo in tal modo un trattamento tempestivo." Lo studio supporta la tesi che utilizzando la tecnica di immagine susceptibility-weighted per valutare pazienti con lesioni cerebrali si può ottenere una più efficace analisi dell’encefalo rispetto alla RM convenzionale. Utilizzando le immagini susceptibility-weighted si possono individuare un numero significativamente maggiore microemorragie a causa di una più elevata risoluzione spaziale e di segnale.
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