L’encefalite di Rasmussen è una rara malattia acquisita, ad andamento progressivo, che determina sofferenza di un emisfero cerebrale. Tipicamente l’esordio è in età infantile, ma sono descritti casi con esordio nell’adolescenza o nel giovane adulto. La malattia è caratterizzata dall’associazione di epilessia parziale (con crisi parziali, semplici o complesse, epilessia parziale continua in oltre la metà dei casi, e stati di male ricorrenti), deficit neurologici secondari alla disfunzione progressiva dell’emisfero affetto e deterioramento mentale [1, 2]. Alla RMN si evidenzia atrofia corticale focale progressiva, associata a focale alterazione di segnale della sostanza bianca, e atrofia della testa del nucleo caudato. Nelle fasi iniziali, le caratteristiche neuropatologiche sono compatibili con un processo infiammatorio cronico, per la presenza di noduli microgliali e infiltrati perivascolari costituiti prevalentemente da linfociti T, cui segue perdita neuronale e gliosi (cit. T. Granata, C. Antozzi; 2010).
Riferimenti
Tiziana Granata, Carlo Antozzi; Encefalite di Rasmussen, Terapia delle malattie neurologiche 2010, pp 131-133
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