L'afasia di conduzione rientra tra le afasie fluenti (insieme all'afasia anomica), è un tipo specifico di disturbo linguistico caratterizzato dall'incapacità, da parte di chi ne è affetto, di ripetere su imitazione un concetto e di spiegare correttamente un accaduto. Il linguaggio infatti si presenta ricco e abbondante ma poco funzionale e frammentato da continue parafasie fonomeche.
Il primo a descriverla è stato il neurologo Wernike (1885), di fatti si attribuisce tale deficit ad una compromissione dell'area di Wernike associata a danni al lobo temporale. L'incapacità di ripetizione fa supporre una compromissione della memoria a breve termine.
Secondo H. Damasio (1989) vi sono tre possibili sedi lesionali che portano a tale disturbo (Denes e Pizzamiglio, 1997):
- Giro sopramarginale e la sottostante sostanza bianca
- Corteccia uditiva
- Corteccia dell'insula.
Riferimenti
Elisabetta Làdavas, Anna Berti, Neuropsicologia, Bologna, il Mulino, 2002. ISBN 978-88-15-08898-7.
Anna Mazzucchi, La riabilitazione neuropsicologica, 2005 Masson.
Gianfranco Denes e Luigi Pizzamiglio, Manuale di neuropsicologia, 1997, Zanichelli p: 249
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